GESTIRE I CONFLITTI: PARLARE IN PRIMA PERSONA
Neuroscienze
Una prima tecnica per togliere terreno ad un possibile conflitto prevede di parlare in prima persona ed esprimere in positivo ciò che si desidera o si pensa.
Al posto di dire:
“che permaloso, non accetti mai una critica”
“Mi hai deluso con il tuo comportamento”
“Non interrompermi “
Meglio dire:
“Capisco . . .
. . . che una critica non fa mai piacere . Quando è fondata su fatti certi, mi aspetto che tu la accetti ."
“Mi aspettavo un comportamento diverso da parte tua.”
“Vorrei finire!”
Questo modo di intervenire, è coerente con il fatto che il disaccordo parte dalla nostra testa. Siamo noi i soggetti che lo creano e lo mettono in luce.
Parlando in prima persona, ci prendiamo questa responsabilità, consapevoli di esprimere in partenza una percezione o una visione delle cose soggettiva e parziale.
Il nostro interlocutore, in questo modo, non si sente attaccato direttamente. Piuttosto ripreso in modo responsabilizzato.
È più facile che non si irriti e che ci risponda in merito.
Grazie a questa scelta di interagire, qualora venissimo convinti che il nostro modo di vedere e di sentire è infondato, non faremo fatica a rivedere la nostra posizione.
Restare aperti al dialogo fin dall’inizio anzichè funzionare in un rigido schema mentale, ci permette di dire ciò che proviamo.
Inoltre, non perdiamo la faccia, non essendoci spinti né a giudicare, né ad offendere nessuno. Non resta quindi che allenarsi quotidianamente all’uso di “mi piacerebbe”, “vorrei”, mi “aspetto”.
Provate per credere!